Formazioni, concerti, esperienze

Tra le formazioni in cui Leonida ha suonato, spiccano solisti, trio, quartetti, che hanno fatto la storia delle sale da ballo bolognesi, e non solo, dal dopoguerra fino agli anni ’90.

Trio Bonora

La fotografia, scattata nel 1953 al Gatto Nero, ritrae Leonida alla fisarmonica, insieme a Nino Bonora al contrabbasso e Aroldo Trigari alla chitarra, dopo aver vinto la coppa “Organetto d’argento”. Nel 1954 lo sostituirà Giorgio Valicelli.

Ruggero Passarini

La prima fotografia, gentilmente resa disponibile da Ruggero Passarini, fu scattata nell’estate del 1962 presso il Mocambo a San Lazzaro di Savena: ritrae Leonida, Ruggero e il chitarrista Franco Fazioli. Leonida aveva sostituito il contrabbassista Elmore Gamberini, parte della prima formazione, nata nel 1956. La seconda fotografia è un piccolo mistero, perchè anche Ruggero non ricorda il contesto in cui venne scattata.

Trio Poluzzi

La fotografia, scattata nel 1963, ritrae Leonida al contrabbasso, insieme a Sergio Poluzzi all’organetto e Sanzio Matteini alla chitarra. E’ stata scattata all’Arci Pavese, chiamato DO.RE.MI., in via del Pratello.
Leonida entra nel trio successivamente a Giorgio Sgarbi ed a lui seguirà, nel 1968, Orietto Deserti.

Francesco Veronesi

Le fotografie, scattate nel 1963, ritraggono Leonida al basso elettrico, insieme a Francesco Veronesi alla fisarmonica, Ermogene Leprotti alla chitarra. Il Trio Veronesi sarà attivo dal 1963 al 1974.

Francesco Veronesi ricorda che, durante le esibizioni al Pratello, il trio scelse di suonare alcuni brani lenti modificando la formazione: Leonida avrebbe suonato la fisarmonica e Veronesi il basso, mantenendo Emogene Leprotti alla chitarra. Il primo esperimento fu fallimentare… al secondo tentativo chiesero di far spegnere le luci in sala e fu un successo. Questa scelta permetteva a Leonida di esprimersi al suo primo strumento, mentre Veronesi poteva rilassare un po’ le articolazioni, prima di proporre il set successivo.

Gli scatti che seguono, ritraggono invece Leonida, Francesco Veronesi e Roberto Barbieri durante una sessione di prove a casa di Veronesi.

Il 14 ottobre 1971, Il Resto del Carlino dedicò un breve articolo al gruppo, definendoli “Re d’un altro mondo”.

Tra le varie registrazioni realizzate, emerge “FOLKLORE ITALIANO”, qui richiamato rispetto alla musicassetta registrata con il quartetto.

Sono di seguito riportati alcuni scatti individuali in posa del periodo.

La fotografia ritrae Leonida sul palco insieme al chitarrista Sanzio Matteini, l’amico di una vita, al quale insegna il solfeggio in cantina.

Orchestra “I nuovi del liscio”

Il complesso nacque dopo l’esperienza con Francesco Veronesi, includendo Roberto Barbieri, che proprio in quel progetto aveva condiviso esperienze con Leonida. Entrambe le fotografie, relative a momenti di pausa durante un concerto, sono scattate alla Sala Sirenella di Bologna.

Complesso Dino Lucchi

Il Complesso DIno Lucchi fu l’ultima formazione in cui Leonida suonò stabilmente.

Nel 1989, Leonida partecipò al 1° Festival del Liscio, organizzato presso la Ca’ del Liscio di Ravenna. L’evento venne trasmesso dal canale televisivo Tele Express, dal quale sono estratti i seguenti fotogrammi.

Il Comune di Bologna partecipò alla realizzazione di un LP rappresentativo della manifestazione, nel quale incisero tutte le orchestre finaliste, che si esibirono al Palasport di Bologna il 31 maggio 1989. In esso, non è purtroppo presente il Complesso Dino Lucchi.

Questa fotografia è estratta dal concerto che Leonida realizzò nel 1999 alla Sala “Charlotte” di Molinella, in provincia di Bologna.
Erano parte della formazione Dino Lucchi, Pino Petti e Giovanni Maltese.

Il libretto ENPALS di Leonida riporta tutti i concerti realizzati con l’orchestra “I nuovi del liscio” e con il “Complesso Dino Lucchi”, a testimonianza di un’intensa e costante attività sul palco, per far divertire e ballare tantissime persone.

Diari, agende, spartiti e appunti di Leonida riportano elenchi di concerti, raccontando quanto sia attiva il suo impegno musicale.

Durante un’intervista pubblicata nel sito web “Bandolo. Intrecci sonori nella Bologna di oggi e di ieri“, Leonida ha condiviso alcuni ricordi: “Suonavamo molto Marcheselli perché era il preferito dai ballerini, poi subito dopo c’era Bonora, poi c’era anche il nipote di Marcheselli, Romano Merighi. Il moderno c’era già parecchio e mi ricordo che i suonatori di quelle orchestre lì venivano a prenderci in giro; poi ha preso sempre più piede, ma quando sono arrivati i Beatles anche il loro genere è andato un bel po’ in calo….e anche molti loro complessi hanno iniziato a diminuire, e, per lavorare, alcuni di loro sono venuti a suonare nei trii o quartetti alla filuzzi, che prima avevano criticato…dicevano “se devo andare a suonare per fare 131,131… che è l’accompagnamento del valzer.”

Leonida viene inoltre nominato nella pagina che il sito web “Storia e memoria di Bologna” dedica alla filuzzi e nel libro “Storia della filuzzi bolognese dal 1903 al 1970” di Roberto Artale, edito da Grafiche Galeati di Imola nel 1986.